La schiuma della memoria

Qui si parla innanzitutto di un romanzo, uscito nel novembre del 2010 presso le edizioni Montag di Tolentino.
Il titolo è La schiuma della memoria e l'ho scritto io.
Poi si parla e si scrive di altre cose, di fotografie e di film, di libri letti e di teatro, di teatroterapia e di paesaggio. E di altro ancora. L'intenzione è comunque quella di raccordare la memoria con l'attualità per ritrovare il senso perduto degli eventi e per non dimenticare personaggi che con le loro vite hanno scritto pagine di storia non solo privata, ma anche collettiva. Molti di essi sono i miei riferimenti culturali e di valore. Il romanzo stesso dialoga con questi contenuti, in modo dinamico, in costante evoluzione, perché la memoria non è cristallizzazione ma è senso e significato. Mi piacerebbe che la lettura del blog desse anche il piacere della scoperta e di un punto di vista sul mondo spostato dalla norma, in qualche modo sorprendente. Buona lettura.

sabato 19 febbraio 2011

Fabrizio De André

Il 18 febbraio del 1940 è la data di nascita di Fabrizio De André.
Faber, l'Amico fragile, il poeta in musica, capace di cantare gli oppressi e gli umili. Riuscì persino a perdonare e a cantare le ragioni dei banditi sardi che lo rapirono e lo tennero a lungo prigioniero in Sardegna con la compagna Dori Ghezzi.
Se non se ne fosse andato, consumato dal cancro in un triste giorno di gennaio del 1999, oggi compirebbe 71 anni. Mi commosse alle lacrime il racconto degli ultimi momenti di Faber, ricordati dal figlio Cristiano. Il figlio racconta come il padre avesse voluto vicino Cristiano e Luvi, la figlia, insieme a Dori Ghezzi. Voleva tenerli per mano negli ultimi momenti della sua vita, voleva andarsene col ricordo di quella stretta, di quell'amore e di quel dolore.
Wikipedia riporta una biografia completa.
http://it.wikipedia.org/wiki/De_André
Altri link per saperne di più:
http://www.viadelcampo.com/home.html
http://www.creuzadema.net/
http://www.fondazionedeandre.it/index.html

Di Fabrizio De André ho ascoltato tutto. Ho amato i suoi concept album degli inizi: Tutti morimmo a stento, La buona novellaNon al denaro, non all'amore né al cielo (ispirato all'Antologia di Spoon River), Storia di un impiegato.
Credo che i migliori album in assoluto siano però Fabrizio De André (altrimenti noto come L'indiano, per via del disegno di copertina, raffigurante un pellerossa a cavallo), Creuza de mà e Anime salve.
Una mia playlist ideale di 14 canzoni comprenderebbe: La città vecchia, Via del Campo, Bocca di rosa, Il pescatore, Il suonatore Jones, Verranno a chiederti del nostro amore, Amico fragile, Rimini, Se ti tagliassero a pezzetti, Hotel Supramonte, Creuza de mà, Khorakhané, Anime salve, Smisurata preghiera.
Di De André ho letto anche il romanzo, scritto a quattro mani con Alessandro Gennari, Un destino ridicolo. Struttura circolare e racconto a più voci.
Questo breve brano, tratto dal romanzo, dà l'idea di come la scrittura in prosa fosse per lui un gioco, un modo di dire con altre parole ciò che aveva cantato nelle sue bellissime canzoni poetiche:
"era andato alla stazione per buttarsi sotto un treno; ma quando era passato davanti alle baracche degli zingari, aveva visto un bambino sporco e malvestito che inseguiva i piccioni battendo le mani, ridendo forte ogni volta che si alzavano in volo. In seguito avrebbe detto che si era sentito improvvisamente uno stupido [...] forse la vita è un gioco e trasformarla in tragedia è da stupidi."
Di lui hanno scritto in molti. La bibliografia comprende ormai decine di testi critici, biografici etc. Segnalo come interessanti quelli che ritengo i migliori, in ordine di merito crescente: Luigi Viva, Vita di Fabrizio De André; Romano Giuffrida, De André: gli occhi della memoria; Cesare G. Romana, Smisurate preghiere. Sulla cattiva strada con Fabrizio De André.
De André ha sempre dichiarato simpatie anarchiche, tanto da finanziare la Rivista Anarchica "A".
Proprio "A" ha dedicato a Faber alcune belle iniziative editoriali: Ed avevamo gli occhi troppo belli (libretto + cd con alcune rare registrazioni); Ma la divisa di un altro colore (dvd contenente il film "Faber", documentario su De André molto bello e interessante, imperdibile per i fans, girato da Bruno Bigoni e Romano Giuffrida; due brani di Faber eseguiti da Moni Ovadia e Lella Costa; un libretto); A forza di esser vento (doppio dvd sullo sterminio nazista degli zingari+libretto); Mille papaveri rossi (libretto+doppio cd con le canzoni di Faber eseguite da musicisti forse non  noti, ma molto bravi e soprattutto capaci di cantare e suonare versioni molto particolari, con arrangiamenti poveri e originali, che esaltano la forza poetica dei versi in musica di De André; anche questo assolutamente imperdibile per i fans).
Il link del sito di Rivista anarchica, sul quale è possibile ordinare i materiali:
http://www.arivista.org/
Le canzoni di De André sono anche uno dei fili del tessuto del romanzo La schiuma della memoria, come spiego nelle pagine dedicate.
De André è senz'altro uno dei miei riferimenti poetici, musicali, culturali più importanti.



"Libertà l'ho vista svegliarsi/ ogni volta che ho suonato/ per un fruscio di ragazze/ a un ballo,/ per un compagno ubriaco".

2 commenti:

martina ha detto...

Fabrizio è come un vecchio amico. Ho passato bellissimi momenti in "sua" compagnia.... mi ha svelato il volto dell'umanità attraverso le sue storie... quando lo ascolto mi perdo nella vita dei suoi personaggi... li sento rivivere in me... e alcuni sembrano me.
Il mio "modo di stare nel mondo" è legato anche a lui. Grazie Maestro.

E grazie Prof per il suo post e per i suoi consigli bibliografici.

Martina

la schiuma ha detto...

Cara Martina,
grazie a te per l'affetto e l'attenzione con cui continui a seguire il blog.
Mattia